Cimetiere Père-Lachaise, Paris
Mio
amore, mia anima lasciar ti devo ma non per sempre. C'è chi crede o
chi sogna di poter un giorno ritrovare chissà dove chi si è perso, un
giorno. Io non credo, non sogno , non spero. Io piango e non voglio
abbandonarti. La pietra che si chiude mi oblìa e mi oscura, per sempre,
per sempre. La velata figura mi trascina in un freddo di morte,
addolorata anch'essa per l'umana sorte. Inconsolabile, fragile anima
mia, ho amato i tuoi sospiri sin dal primo, quando ancora non ero io,
quando ancora non eri tu. Ti ho sognato nelle fiabe che ascoltavo prima
dei sonni inquieti di bambina triste, ti ho letto nelle poesie e udito
nella musica che toccava il cuore. Ecco che la morte ci separa. La morte
non sarebbe così penosa se non dovessi lasciarti. E' così intollerabile
che un dolore sì intenso debba mutarsi soltanto in lacrime, che la mia
morte non scuota le fronde di questo albero, che non muti il canto degli
uccellini. E' la mia morte, è il tuo dolore, e l'universo ci ignora, da
sempre. Creature mortali, la nostra condanna è la nostra unica
consolazione: l'amore. L'illusione che trascende l'oblio per un istante,
un istante solo, ripetuto al ritrmo del sorriso dell'amato,
all'infinito. Ti lascio colmo di felici ricordi dei nostri giorni. Non dimenticarmi. E non raggiungermi.
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